martedì 23 agosto 2011

aaa edizioni

Il sito delle AAA Edizioni (1996-2006) è magicamente riapparso qui: http://www.fulvioromanin.it/piermariociani/
Ovviamente il sito non è più operativo e molte delle pubblicazioni in elenco sono esaurite e irreperibili, una perlustrazione potrà essere però ugualmente interessante.

3 commenti:

  1. PLANET BERTIOLO
    (testimonianza telefonica di Massimo Giacon)

    La prima cosa che ti colpisce di Bertiolo è che non c’è nulla che ti possa colpire. Il classico nulla nel mezzo del nulla friulano. Ho conosciuto Piermario durante uno dei miei primi (e rari) concerti. Era dalle parti di Portogruaro, vicino Pordenone (ove, allora, imperava il Great Complotto), e mi avvicinarono due apparentemente tranquilli signori distinti. Erano Vittore (Baroni) e Piermario (Ciani). Piermario, ancor più di Vittore, aveva l’aria di un insegnante fuggito da una gita scolastica, con gli alunni perduti ad un autogrill... Paradossalmente ora lui sembra molto meno incongruo di allora, forse perchè io, invecchiando, un po’ lo ho raggiunto, ma sono stato qui chiamato come professionista dell’immagine, quindi non divaghiamo con ricordi personali.
    La produzione di Piermario non somiglia a Bertiolo, o forse sì, perchè il sonno della provincia profonda genera mostri, metabolizza, estremizza gli stimoli esterni lontani e li trasforma in chimere, in miti. Le sue xerocopie a colori di giovani “wavers” pordenonensi, potevano essere state scattate a Pordenone, o forse a Londra, New York oppure, perché no, su Mongo o su Naon. Si differenziavano da altri fotoritratti non solo per la loro acidità congenita , ma pure per la sensazione aliena che dava lo sguardo che li aveva ritratti.
    L’aspetto di Piermario non coincide con le sue opere, e ciò lo rende più inquietante, non ha un look di riferimento, non si è costruito un personaggio per i media, non ha una vita privata maledetta e sgangherata. Piermario ha però conservato in tutti questi anni un occhio distante e acuto sul nostro tempo, spesso anticipando manierismi, pornografie, filosofie e strategie dell’arte contemporanea, vivendo tra Udine e Bertiolo con le sue fidanzate, le sue figlie (a cui faceva sussurrare frasi inquietanti nei Trax-nastri ), la panetteria del padre, e ovviamente le piatte distese della campagna friulana, mantenendo sempre sulle labbra quel sorrisetto di chi non si lascia incantare facilmente dalla modernità, pur usandola.
    In effetti da una conversazione superficiale con Piermario emerge un uomo che finge di non informarsi, che millanta ignoranza, mentre invece il suo archivio lo smentisce, e le sue produzioni nascondono tra le pieghe riferimenti culturali raffinati e documentazioni aggiornate che sicuramente lui vi giustificherà come
    frutto del caso. E’ per questo che posso affermare che Bertiolo non esiste (troppo perfetto nel suo banale anonimato), ma che si tratta di una proiezione olografica sensoriale emessa dall’ultimo dei diafanoidi. Ti ho scoperto, voyeur galattico! Fatti sotto, PiermostrBZRTTTraxXXXX!!!!!

    (qui la telefonata si interrompe)

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  2. Caro Mario,mi dispiace che la mia lettera non sia arrivata.IO domani dovrò fare la spesa al supermercato. se tu vieni al supermercato con me saremo per sempre felici e contenti. firma Leonardo e Giorgio!!!

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  3. ma no Leo, la lettera è arrivata e io ho risposto subito per le rime, sarà colpa delle Poste che vuoi farci, salutami tanto Elena e tu sai chi.

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